Visto il dibattito di questi giorni abbiamo pensato fosse giusto verificare come Sardegna e Lombardia interagiscano dal punto di vista turistico in termini di presenze registrate nelle strutture ricettive de rispettivi territori.
Mentre la regione Sardegna ha di recente aggiornato i dati sulle presenze nelle strutture ricettive con la pubblicazione dei dati relativi al 2019 tali dati non sono purtroppo disponibili per la regione Lombardia. Per questa ragione nell’elaborazione grafica che vi presentiamo abbiamo utilizzato i dati ISTAT relativi al 2018.
Quanti pernottamenti generano i cittadini lombardi, in proporzione alla popolazione residente, nelle strutture ricettive della Sardegna? Ogni mille abitanti la Lombardia genera 182 notti spese in Sardegna.
Quanti pernottamenti generano i cittadini Sardi, in proporzione alla popolazione residente, nelle strutture ricettive della Lombardia? Ogni mille abitanti la Sardegna genera 157 notti spese in Lombardia.
La differenza appare quantomeno esigua e risulta pari, per il 2018, al 15% in più per la Lombardia.
In valore assoluto nell’anno di riferimento i Lombardi hanno consumato in Sardegna 1.826.640 notti mentre i sardi nello stesso periodo ne hanno consumato in Lombardia 257 mila.

Le motivazioni dei pernottamenti non per forza devono riguardare attività prettamente turistiche ma possono riguardare motivazioni lavorative, di cura e di qualsiasi altro genere. Le presenze Lombarde in Sardegna come abbiamo visto in altre elaborazioni riguardano principalmente i mesi estivi mentre quelle dei sardi in Lombardia si distribuiscono durante tutto l’anno di riferimento.
Un ultimo dato da mettere in risalto riguarda il numero di arrivi. Tale dato fa segnare il valore di 72 arrivi ogni mille abitanti per i Sardi in Lombardia e 29 arrivi per mille abitanti per i Lombardi in Sardegna. Il numero di notti medie trascorse dai lombardi per arrivo (6,3) risulta di gran lunga più elevato rispetto alle notti medie trascorse da un sardo in lombardia (2,2) a conferma del fatto che ci siano profonde differenze nelle motivazioni di viaggio.
STAFF SSEO – SARDINIAN SOCIO ECONOMIC OBSERVATORY
FONTE: ISTAT – Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi – dati annuali
DESCRIZIONE FONTE: Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi: Le statistiche mensili sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi vengono elaborate regolarmente dall’Istat a partire dal 1957 e rappresentano la principale fonte di informazione sul turismo interno disponibile in Italia. La rilevazione è svolta in conformità al Regolamento (UE) n. 692/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 luglio 2011 che regola le Statistiche Europee sul Turismo. Costituiscono oggetto dell’indagine: gli arrivi dei clienti negli esercizi ricettivi; le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi; la provenienza dei clienti, indicata dalla regione di residenza per i clienti italiani e dal paese di residenza per quelli esteri. I dati sul movimento giornaliero dei clienti, comunicati dagli esercenti attraverso i modelli Istat C/59 (diviso in 2 sezioni, una mensile (Mod_C59_M) ed una giornaliera (Mod_C59_G)) o Tavole di spoglio A1 e A2 (o tramite stampati o moduli elettronici/telematici, prodotti in sede locale, riportanti fedelmente le informazioni richieste nei modelli Istat di rilevazione), vengono raccolti e riepilogati mensilmente, con dettaglio comunale, tramite file secondo il tracciato record corrispondente al modello MOV/C (usato a partire dai dati relativi al 2007) dagli enti periferici del turismo. Questi ultimi provvedono al loro inoltro all’Istat tramite il sito certificato e protetto https://indata.istat.it/mtur. I principali risultati della rilevazione riguardano il movimento clienti (arrivi e presenze) secondo le seguenti modalità di classificazione: specie, tipo e categoria degli esercizi, ambito territoriale di riferimento (regione, provincia, circoscrizione turistica); mese di rilevazione; paese di residenza estera; regione italiana di residenza; tipologia di località; capacità ricettiva e copertura del movimento. L’aspetto di maggior interesse di tali risultati risiede proprio nella possibilità di articolare il movimento dei clienti secondo tutte le possibili combinazioni delle variabili considerate, in modo da consentire un’analisi approfondita delle relazioni che intercorrono tra queste. A partire dalle informazioni raccolte con le statistiche sugli esercizi ricettivi e sul movimento dei clienti, l’Istat provvede, inoltre, al calcolo degli indici di utilizzazione della capacità ricettiva alberghiera. Tali indici sono costituiti dai rapporti tra presenze registrate negli esercizi e la disponibilità di letti negli stessi e distinti in indici di utilizzazione “netta”, se la disponibilità è riferita alle giornate di effettiva apertura degli esercizi, e “lorda”, se riferita al potenziale delle giornate al lordo delle chiusure stagionali.