Qualcuno parlerà di un cambiamento epocale, altri tenderanno a sottovalutare la portata storica dell’evento ma, a prescindere dalle convinzioni personali, ciò che si è registrato negli ultimi anni in Sardegna è comunque un fenomeno degno di grande attenzione. Per la prima volta della storia recente della Sardegna il numero di matrimoni civili celebrati nell’isola (2.609) ha superato il numero di matrimoni celebrati con riti religiosi (2.569).
Per arrivare a tale sorpasso, ancora non immaginabile fino al 2015, è risultato fondamentale il contributo delle due province più urbane dell’isola, Cagliari e Olbia Tempio, in cui il processo di secolarizzazione appare maggiormente radicato. Nella provincia della capitale sarda il 51% dei matrimoni è stato celebrato con riti civile mentre nella provincia del Nord-Est ci si è fermati al 50,9%.
Complessivamente il 50,4% dei 5.178 matrimoni celebrati in Sardegna si sono svolti all’interno delle aule comunali o comunque sono stati officiati da rappresentanti istituzionali dello stato, mentre il restante 49,6% è stato svolto secondo riti religiosi, principalmente cattolici.
Da segnalare come le provincie in cui ancora i matrimoni religiosi risultano essere la netta maggioranze sono quella di Nuoro (con il 67,9%) e quella del Medio Campidano (con il 55,95), le restanti presentano situazioni di equilibrio.
Considerati i trend in corso (analizzati anche in altre elaborazioni SSEO) a breve ci troveremo a descrivere uno scenario radicalmente nuovo nella storia della Sardegna che probabilmente non si limiterà ad alcuni territori dell’isola.
Staff SSEO
FONTE – Elaborazione SSEO su dati istat “Matrimoni per mese di celebrazione, rito e regione – Anno 2016”
LINK 1 – Matrimoni | Il processo di secolarizzazione in Sardegna
LINK 2 – Con chi si sposano i Sardi? Gli uomini preferiscono le straniere, le donne i Piemontesi.