Non si sa se siano i sardi ad essere stati baciati dalla dea bendata o se si tratti piuttosto del contrario, sta di fatto che i dati pubblicati dall’Agenzia Italiana delle dogane e dei monopoli lasciano ben poco spazio alle supposizioni personali.
Nel 2015 in Sardegna sono stati spesi in giochi, scommesse, lotterie, slot machine, videolottery e concorsi vari ben 1,5 miliardi di euro pari al 4,69% del PIL. Una cifra quanto meno notevole se si pensa alla situazione di crisi in cui versa l’economia sarda ed il suo sistema produttivo.
L’ultimo triennio ha visto la cifra crescere costantemente passando da 1 miliardo e 493 milioni del 2013 ad 1 miliardo e 543 milioni del 2015. Fortunatamente la cifra indicata non rappresenta la spesa effettiva in quanto le vincite tendono a compensare, almeno parzialmente, quanto “investito in fortuna”.Complessivamente nel 2015 le vincite sono state pari a 1,149 miliardi di euro mentre la spesa netta, cioè il vero costo sociale di questa mania dilagante, è stata pari a 385 milioni di euro pari all’1,16% del PIL.
Anche il valore della spesa netta risulta in crescita facendo registrare +16 milioni di euro nell’ammanco complessivo dovuto alla passione per il gioco e le scommesse.
Ogni giorno del 2015 si contano spese nette pari a 1,1 milioni di euro. Cifre che non possono in alcun modo lasciare insensibili istituzioni e opinione pubblica.
SEO, a partire da oggi, illustrerà in una serie di infografiche la situazione attuale del gioco in Sardegna, la sua evoluzione e le sue caratteristiche. Confronterà i dati sardi con quelli europei e quelli delle regioni italiane.
FSC – STAFF SEO | SARDINIAN SOCIO ECONOMIC OBSERVATORY
FONTE: AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI